“Bussola per un mondo in tempesta” presentazione dell’ultimo libro di Francesco Sylos Labini e Matteo Caravani. Oltre agli autori partecipano: Marco Bertorello e Lucio Valerio Padovani. Organizzata in collaborazione con: Il coraggio della pace – Disama Campagna nazionale Disarma la finanziaria
Il ruolo nascosto delle anisotropie nel plasmare la formazione delle strutture nelle simulazioni cosmologiche N-body
Il ruolo nascosto delle anisotropie nel plasmare la formazione delle strutture nelle simulazioni cosmologiche N-body, di Francesco Sylos Labini, Physical Review D, in corso di pubblicazione.
In questo lavoro mostriamo che la formazione dei filamenti nelle simulazioni cosmologiche N-body deriva dall’amplificazione di anisotropie già presenti nelle condizioni iniziali. Tali anisotropie non dovrebbero essere presenti se le condizioni iniziali riproducessero correttamente il campo di densità previsto dai modelli cosmologici standard, vale a dire un campo uniforme e statisticamente isotropo.
Concludiamo pertanto che le strutture filamentari osservate nelle simulazioni cosmologiche N-body sono in larga misura spurie, nel senso che riflettono artefatti delle condizioni iniziali piuttosto che esiti fisici genuini dei modelli cosmologici sottostanti. Per giungere a queste conclusioni, abbiamo sviluppato un nuovo strumento statistico — la distribuzione angolare delle distanze a coppie e la sua varianza dipendente dalla scala — in grado di identificare strutture filamentari e di mettere in relazione in modo inequivocabile le misure osservative con le previsioni teoriche.
The Hidden Role of Anisotropies in Shaping Structure Formation in Cosmological N-Body Simulations
The Hidden Role of Anisotropies in Shaping Structure Formation in Cosmological N-Body Simulations by Francesco Sylos Labini, Physical Review D in the press
In this work we show that the formation of filaments in cosmological N-body simulations arises from the amplification of anisotropies already present in the initial conditions. Such anisotropies should not occur if the initial conditions correctly reproduce the density field predicted by standard cosmological models, namely a uniform and statistically isotropic field.
We therefore conclude that the filamentary structures observed in cosmological N-body simulations are largely spurious, in the sense that they reflect artefacts of the initial conditions rather than genuine outcomes of the underlying cosmological models. To reach these conclusions, we have developed a new statistical tool—the angular distribution of pairwise distances and its scale-dependent variance—which is capable of identifying filamentary structures and relating observational measurements unambiguously to theoretical predictions.
Ripensare del tutto la NATO e la UE
Dal documento della National Security Strategy emerge che gli Stati Uniti sono immersi in una profonda crisi economica e sociale, maturata negli ultimi trent’anni con la trasformazione del sistema produttivo: da un’economia fondata su ricerca e innovazione si è passati a un modello finanziario dominato da oligarchie e rendite. Per competere con la Cina, Washington deve ora reindustrializzarsi e ricostruire catene di approvvigionamento globali, ridimensionando anche il proprio apparato militare (oltre 750 basi in circa 200 Paesi). A ciò si aggiunge la consapevolezza, sul piano strategico, di aver perso la guerra in Ucraina, combattuta per procura. Le élite europee rimuovono questo scenario catastrofico, il fatto di aver fomentato una guerra fallita, di avere un’economia in frantumi, media controllati e assenza di sviluppo. Oggi il primo passo è aprire una discussione reale sulle conseguenze della sconfitta, condizione preliminare per ripensare il senso stesso della Nato e dell’Unione europea, almeno nelle loro forme attuali.

Conflict, Climate, and Inequalities: JCU Welcomes Francesco Sylos Labini and Matteo Caravani
On November 18, 2025, thanks to Professor Sergio Scicchitano, John Cabot University had the pleasure of hosting a microeconomics seminar led by physicist Francesco Sylos Labini and political economist Matteo Caravani. The event centered on their book Conflict, Climate, and Inequalities: Convergence to a World Crisis, and offered students a comprehensive overview of various global challenges shaping the 21st century.

Conflict, Climate, Inequalities
The interconnected challenges of conflict, climate change, and inequality are reshaping our world in profound ways. In “Conflict, Climate and Inequalities,” published by Springer, we explore how the centralization of capital impacts national democracies, fuels conflicts, and exacerbates environmental and social issues. By drawing on empirical data and diverse intellectual perspectives, we aim to highlight the interconnectedness of peace, environmental, and social justice movements. Our book situates current crises within their historical context, challenging dominant narratives and emphasizing the need for a unified approach to human survival. Read the full book for more information.
China explained to the west
Francesco Sylos Labini
Today’s interest in China coincides with the interest in the so‑called “Chinese miracle”: the greatest and fastest improvement in living conditions for the largest number of people in the shortest period ever recorded in human history. From 1980 to 2020, the share of the population living in extreme poverty was reduced to zero: from about 70% in urban areas and over 90% in rural areas to none. Per‑capita GDP increased twelvefold since 1990, while China’s total GDP in purchasing‑power‑parity terms surpassed that of the United States as early as 2015. Around 700 million people have moved from poverty into the middle class.
In the meantime, China has become the “factory of the world,” increasing its share of global manufacturing from less than 10% in 2000 to over 35% today. This growth has led to a rise in real wages of roughly sevenfold since 2000.
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La Cina secondo Pino Arlacchi
Recensione del libro di Pino Arlacchi La Cina spiegata all’Occidente
L’interesse attuale per la Cina coincide con l’interesse per il cosiddetto “miracolo cinese”: il più grande e rapido miglioramento delle condizioni di vita per il maggior numero di persone nel più breve arco di tempo mai registrato nella storia dell’umanità. Dal 1980 al 2020, la percentuale di popolazione che viveva in povertà estrema è stata completamente azzerata: si è passati da circa il 70% nelle aree urbane e oltre il 90% in quelle rurali a zero. Il PIL pro-capite è aumentato di 12 volte dal 1990, mentre il PIL totale in termini di parità di potere d’acquisto ha superato quello degli Stati Uniti già nel 2015. Circa 700 milioni di persone sono passate dalla povertà alla classe media.
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Europe must accept that a new world has emerged
by Francesco Sylos Labini
In his 1992 essay The End of History and the Last Man, political scientist Francis Fukuyama argued that with the defeat of its two main rivals — fascism and communism — liberal democracy would establish itself as the definitive model for the political organization of states, the market economy as the dominant economic structure, and Western values as the universal ethical reference point. According to this vision, these pillars would no longer face significant challengers, effectively enshrining Margaret Thatcher’s famous motto: There is no alternative. The European project was also built upon these premises.
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L’Europa deve accettare che c’è un nuovo mondo
di Francesco Sylos Labini
Nel suo saggio del 1992, La fine della storia e l’ultimo uomo, il politologo Francis Fukuyama sosteneva che, con la sconfitta dei suoi due principali rivali – il fascismo e il comunismo – la democrazia liberale si sarebbe affermata come modello definitivo per l’organizzazione politica degli Stati, l’economia di mercato come struttura economica predominante e i valori occidentali come riferimento etico universale. Secondo questa visione, tali pilastri non avrebbero più incontrato concorrenti significativi, sancendo di fatto il celebre motto di Margaret Thatcher: There is no alternative. Su queste premesse si è sviluppato anche il progetto europeo.
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